Settore: Blog - Architettura
19/08/2018

Curare con la luce

Oggi vorrei affrontare insieme a te il tema della luce ed in particolare il tema della luce negli spazi in cui viviamo. Quanti ricordi hai legati alla luce? Quanti tramonti o albe ti sei soffermato a guardare? Qual è la magia che ruota attorno al chiaro di luna?

La luce, lo avrai intuito, è un fattore molto importante nella nostra vita, lo è certamente da un punto di vista psicologico ma anche fisico. Alcuni studi affermano che l’aumento del tasso di suicidi nel nord Europa rispetto a paesi in cui la luce del Sole è di più e dura più a lungo può trovare come concausa anche il maggior numero di ore di buio e una minor presenza di luce nell’arco dell’anno. Esistono peraltro disturbi seri legati alla mancanza di luce come quelli tipici che colpiscono gli operai nelle gallerie o quelli nelle miniere. La luce è perfino usata come metodo di tortura e di punizione legata alla cosiddetta privazione sensoriale tipica delle pene di isolamento.

Ma perché quindi la luce è così importante per il nostro corpo e la nostra mente? Non intendo certo fare un trattato medico sulla questione ma riporto giusto due informazioni sufficienti per comprenderne l’importanza:

  • la luce del Sole tra le altre cose, grazie ai ricettori ipRGC (intrinsically photosensitive Retinal Ganglion Cells), stimola la produzione delle endorfine, i cosiddetti ormoni della felicità o del piacere determinandone un ruolo importante nella regolazione dell’umore;
  • la luce del Sole regola il ritmo circadiano ossia l’alternanza delle fasi sonno veglia.

Da ciò si può quindi facilmente comprendere il perché la qualità della luce negli ambienti è materia igienico sanitaria per la normativa italiana.

Il nostro occhio è un organo straordinario e straordinariamente complesso, tramite coni e bastoncelli e altri ricettori ci consente di percepire circa il 50% di tutta l’energia che dal Sole arriva sulla Terra. Per questo esiste una banda di frequenze di onde elettromagnetiche detta banda del visibile che rappresenta in sostanza la componente elettromagnetica emessa dal Sole visibile dall’occhio umano. C’è un altro 50% che noi non vediamo e che fa parte della banda dell’ultravioletto (grazie a cui ci abbronziamo) e della banda dell’infrarosso (grazie a cui percepiamo il calore di un radiatore o di una stufa) più legato alla sfera termica. Ma come sempre nella vita, per intuire qualsiasi principio, basta guardare con curiosità e attenzione alla nostra esperienza quotidiana per afferrare determinati concetti anche complessi se descritti con numeri e formule. Eviterò quindi di cadere in noiosi tecnicismi.

Prova a pensare, non è forse la qualità di luce del mezzogiorno molto differente da quella della sera? La sera, rispetto al mezzogiorno, la luce acquisisce tonalità più rosse e gialle dovute ai fenomeni di rifrazione dei raggi solari che attraversano un più spesso strato di atmosfera. Questo tipo di luce è associato dal nostro organismo alla chiusura della giornata e quindi al momento del riposo. Che cosa provi davanti ad un fuoco crepitante quando fuori fa freddo? Non concilia forse il sonno? E che cosa provi invece di fronte alle luci al neon di una corsia di ospedale o nella luce ovattata di una giornata nuvolosa? Questo non significa che una cosa sia meglio di un’altra ma che i due tipi di percezioni vanno accompagnati alle giuste attività che abbiamo in previsione di fare al chiaro di quella specifica luce.

Il nostro corpo si è semplicemente evoluto su quella che da millenni è la sua esperienza nella luce del Sole. Per questo motivo luci più “fredde” ossia a temperatura di colore più elevata di tipiche tonalità blu / verdi, tendono a tenerci svegli mentre luci più “calde” ossia a temperatura di colore più bassa di tipiche tonalità giallo / rosse, tendono a farci rilassare e a conciliare il sonno. Ecco, hai già scoperto un parametro molto importante da considerare nella scelta di una lampada, la sua temperatura di colore.

Un secondo fattore fondamentale è l’intensità della luce. Hai mai provato a leggere sotto il Sole in spiaggia? Oppure sei mai stato a sciare circondato dalla neve durante una giornata di pieno Sole? Ce l’hai fatta senza strizzare gli occhi? Stavi bene? Insomma gli occhiali da Sole non sono nati per i modelli e per i tronisti ma per proteggere l’occhio dai fenomeni di abbagliamento dovuti alla luminanza delle superfici. Attenzione perché questi non sono una prerogativa della luce solare degli ambienti esterni anzi, sono addirittura accentuati negli ambienti interni poiché aumentano potenzialmente i contrasti tra zone buie a bassa luminanza e zone molto luminose ad alta luminanza. Hai presente cosa accade quando guardi una persona che sta davanti ad una finestra? Vedi solo una sagoma nera e null’altro perché il tuo occhio è abbagliato dall’eccessivo contrasto tra la quantità di luce interna e quella che penetra dall’esterno. Ecco che quindi entra in gioco anche un terzo fattore che è quello dell’omogeneità ossia di giusta distribuzione della luce tra le superfici. Tutto questo, lo intuirai, coinvolge tutto l’ambiente abitato, l’uso di materiali appropriati, di apparecchi illuminanti anti abbagliamento, dei colori corretti ma anche di impostazione vera e propria dello spazio e delle aperture verso l’esterno. Perfino la forma delle aperture, la loro posizione e altezza, la profondità del muro, la forma degli imbotti delle finestre e il tipo di vetro sono fattori che incidono seriamente sulla qualità della luce negli ambienti.

Ma la luce non è solo colore o intensità, sì perché l’illuminazione che entra da una finestra può essere molto ma molto differente a parità di condizioni esterne. Una luce da nord è soffice, fredda e omogenea, particolarmente indicata per la lettura per esempio, mentre una luce da sud può essere più diretta, forte e caratterizzare uno spazio con degli accentuati contrasti, può essere una luce che fa sentire il passare del tempo, delle ore, che cambia colore e che può essere spezzata o decisa a seconda di come decidiamo di farla entrare.

Mi spiego meglio: hai presente quella sensazione tipica che si prova al di sotto di una tettoia in cannucciato dopo pranzo d’estate, magari su un’amaca, immersi nel ronzio di insetti e nel suono ritmico delle cicale? Hai presente quella luce? Quella è una luce spezzata…io la adoro particolarmente lo ammetto, non è estremamente rilassante? E hai presente la luce quando entra da una fessura in un ambiente in penombra, netta, decisa, bianca, quasi come una lama che taglia l’oscurità? Quella tipica che filtra tra due imposte in legno leggermente accostate durante il risveglio? Quella è una luce che chiamerei evocativa, con personalità, capace di generare sorpresa e stupore, meditazione e pensiero. Se pensi alla tua vita, quante volte la luce ha saputo ricollegarti a te stesso, ai tuoi pensieri e alle tue emozioni? Quanto è palese il valore della luce nei grandi spazi religiosi medioevali, nelle immense cattedrali in cui essa viene spezzata, filtrata e lanciata nello spazio in mille coriandoli colorati?

Ma la luce non è solo ciò che vediamo, l’ho detto all’inizio ricordi? Per questo essa ha anche a che fare con l’energia e si collega quindi al concetto di efficienza e di costi. Un aspetto fondamentale nella gestione della luce è quindi anche quello economico ed energetico e quello quindi afferente al campo della sostenibilità. Un edificio mal progettato da un punto di vista illuminotecnico sarà un edificio che ti farà spendere un sacco di soldi e brucerà un sacco di energia. Ma di questo ti parlerò più specificatamente in altri articoli.

Il progetto di architettura concede quindi mille possibilità di gestire la luce e più in generale l’energia in ingresso; tende, pannelli, lamelle orientabili, diffusori, specchi, lampade. Ci sarebbero pagine a pagine da scrivere ma ciò che volevo trasmetterti non erano tanto nozioni tecniche, quanto emozioni e sensazioni capaci di aiutarti ad osservare con più attenzione e novità uno degli aspetti fondamentali della qualità degli ambienti.

Quando ti appresterai a realizzare un progetto, che sia di interior design o di architettura vera e propria, chiedi al tuo progettista come intende gestire la luce per raggiungere una buona qualità dei tuoi ambienti. La luce, lo hai capito, costruisce lo spazio, lo esalta, lo caratterizza, gli dà un linguaggio piuttosto che un altro e si mischia ai tuoi ricordi.

Se ti interessano maggiori informazioni tecniche scrivimi nei commenti o contattami in privato tramite il modulo nella sezione contatti.

Resta in ascolto…a breve ti parlerò del suono.

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