Settore: Blog - Architettura
02/03/2020

La sindrome dell’edificio malato

E’ un bruttissimo momento per l’Italia. Questo stramaledetto coronavirus sta mettendo in ginocchio il mondo intero, noi per primi. In questo periodo di quarantena, chiuso tra le mura di casa, ho ritenuto utile soffermarmi un attimo su un tema ancora non molto noto ai più ma strettamente connesso alla nostra salute. Mai come in questo momento ci possiamo rendere conto dell’importanza della salubrità degli ambienti che viviamo.

Sicuramente non parliamo di conseguenze gravi come quelle prodotte da questo nuovo virus, ma certamente parliamo di conseguenze a lungo termine per nulla piacevoli e prodotte da un ambiente insalubre nella nostra quotidianità.

Se fosse quindi la tua casa ad essere malata? E se per colpa della tua casa fossi tu a poterti ammalare? Se ti dicessi che la tua casa potrebbe avere una sindrome tu mi crederesti? Cambieresti le tue abitudini? Te ne preoccuperesti se dovessi ristrutturare o costruire una nuova abitazione o un nuovo ufficio?

La S.B.S. – Sick Building Syndrome o Sindrome dell’edificio malato

Partiamo da una considerazione assiomatica: le probabilità che abbiamo di ammalarci crescono proporzionalmente alla concentrazione di elementi/sostanze/virus/batteri dannosi presenti nell’aria che respiriamo. Siamo d’accordo su questo no?

Per questa ragione è molto più facile prendersi un’influenza, un raffreddore o il Covid-19 se passiamo molte ore all’interno di uno spazio chiuso assieme ad altre persone portatrici di quei virus.

Ma partiamo dall’inizio, parliamo di inquinamento indoor in generale.

Che cos’è l’inquinamento indoor?

L’inquinamento indoor non è altro che la somma di sostanze dannose che vengono rilasciate all’interno di un ambiente chiuso; è la somma quindi dei cossiddetti V.O.C. – Volatile Organic Compounds o Composti Organici Volatili cancerogeni (i V.O.C. infatti non sono per forza di cose solamente negativi; il profumo del legno naturale per esempio è un V.O.C. non cancerogeno).

Chi emette sostanze dannose?

Praticamente qualsiasi cosa emette qualche sostanza, anche noi ovviamente; pensiamo per esempio ad uno spogliatoio delle scuole superiori dopo due ore di educazione fisica…non è una bella immagine vero?

Ma prendete per esempio un pezzo di legno e chiudetelo in una scatola per qualche ora, aprite e annusate. Sentirete un forte odore resinoso di legno giusto? E fin qui niente di nuovo.

Ma di più: prendete un pezzo di plastica apparentemente inodore e chiudete anch’esso dentro un contenitore per qualche giorno, aprite e annusate. Scommettiamo che percepirete un odore prima impercettibile? Ebbene sì, tutto ha un odore e quindi qualsiasi cosa emette sostanze.

L’odore non è altro che la trasformazione e codificazione di una sostanza in qualcosa che il nostro cervello impara a riconoscere e percepire. La percezione incrementa ovviamente con la concentrazione di quella sostanza nell’aria che respiriamo.

Lasciando perdere per un attimo le persone e le porcherie che possono rilasciare in un ambiente chiuso dobbiamo ricordare che qualsiasi materiale utilizzato nelle costruzioni e negli arredi emette sostanze. La chiave è dunque controllare non soltanto la qualità di queste sostanze ma anche la concentrazione poichè la cancerogenicità di ogni sostanza dipende in definitiva da questo ultimo parametro.

Sì esatto ho detto cencerogenicità, ossia la capacità di una sostanza di incrementare le possibilità di contrarre un cancro da parte del soggetto che la assimila in qualsiasi modo.

Ecco, la sommatoria di tutte queste emissioni, in aggiunta a quelle da noi rilasciate tutt’altro che in modo trascurabile, possono produrre la cosiddetta S.B.S. – Sick Building Syndrome o Sindrome dell’edificio Malato, termine coniato dall’O.M.S. già nel 1986.

La S.B.S. colpisce gli occupanti degli edifici moderni e di quelli contemporanei in maggior numero con sintomi come irritazione agli occhi, al naso, alla gola, alla pelle, ipersensitività non specifica, concomitanza di malattie infettive e sensazioni sgradevoli legate all’odore e al sapore.

Nella maggior parte dei casi, i soggetti che presentano la sick building syndrome, riportano una remissione dei sintomi quando si allontanano dall’edificio.

Ma perchè ciò accade negli edifici di ultima generazione?

SCATOLE SIGILLATE

OGNUNO DI VOI POTREBBE OBIETTARE: SENTI, L’UMANITA’ STA PER ARRIVARE A 9 MILIARDI DI INDIVIDUI SENZA FARSI TUTTE STE PARE MENTALI, COSA VUOI DA NOI?

Beh prima di tutto l’umanità è andata avanti sino alla seconda metà dell’800 anche senza Aspirina se per quello, ma la sua scoperta ha decisamente migliorato lo stile di vita di ognuno di noi pur non essendo l’Aspirina vitale per la prosecuzione del genere umano…quante cose lo sono davvero tra tutto ciò che usiamo ogni giorno e di cui non faremmo più a meno?

In secondo luogo, ed è la risposta più importante e prevalente a questa domanda, è la prima volta nella storia umana in cui le persone vivono in delle scatole sigillate.

In che senso? Te lo spiego. Le necessità derivanti dall’esigenza di raggiungere un’efficienza energetica sempre più spinta e orientata al funzionamento passivo delle costruzioni al fine di ridurre le emissioni, salvaguardare il nostro pianeta e anche aumentare il comfort delle nostre abitazioni, ha determinato l’obbligo di sigillare sempre di più le nostre case prevedendo serramenti con gaurnizioni praticamente perfette e uno studio dei nodi dell’edificio capace di garantire una tenuta all’aria praticamente totale dell’edificio. Traducendo: il ricambio d’aria naturale che era garantito nella casa della nonna dai benedetti (o maledetti?) spifferi oggi non esiste più…e meno male direi perché per dirlo alla veneta maniera l’aria de fessura manda l’omo in sepoltura

Cos’altro non esiste più? La persona che una volta si preoccupava della casa e dell’apertura delle finestre.

Passando sempre meno tempo in casa ed essendo sempre più impegnati in ambito lavorativo, lasciamo le nostre case sempre più chiuse senza garantire i ricambi d’aria che richiederebbe un ambiente per essere definito salubre.

Putroppo si aggiunge un’ulteriore elemento negativo. Rispetto alla casa della nonna, i materiali utilizzati per le finiture di tipo industriale spesso contengono, e quindi emettono, sostanze cacerogene che, senza adeguata ventilazione, incrementano in concentrazione sino a raggiungere livelli considerati pericolosi per l’uomo.

COSA FARE PER NON AMMALARMI DI S.B.S.?

Dopo tutto questo terrrorismo psicologico quindi cosa fare per far sì che la nostra casa non sia malata? Cosa fare per non ammalarsi di S.B.S.?

In realtà la risposta è piuttosto semplice a dirsi e un po’ più laboriosa a farsi.

  1. Progettare adeguatamente evitando le possibilità di formazione di muffa;
  2. Selezionare materiali certificati privi di sostanze cancerogene;
  3. Garantire un adeguato ricambio d’aria dei locali;

Quasi inutile dire che per quanto possiamo scegliere materiali naturali e ventilare i locali, se la nostra casa si riempie di muffa non possiamo avere un ambiente salubre in cui vivere rischiando lo stesso malattie varie dell’apparato respiratorio. È quindi fondamentale prima di ogni cosa progettare con attenzione i nodi del nostro edificio per scongiurare il verificarsi delle condizioni fertili per il formarsi delle muffe.

Per quanto riguarda i materiali beh, qui la questione è un tantinello più complessa. Diciamo che riassumendo molto è possibile affidarsi a delle certificazione ed etichette come Natureplus o Blauer Engel associate a vari prodotti e materiali per l’edilizia oppure è possibile scendere nel dettaglio delle sostanze contenute (sempre che siano specificate) confrontandole con quelle considerate a rischio per la salute. In questo senso esistono certificazioni di qualità ambientale come per esempio la certificazione Nature dell’Agenzia Casa Clima che offrono una guida e un supporto in tal senso.

Detto questo comunque il punto 3 rimane sempre fondamentale per ovviare ad una carenza dei primi due ossia garantire un adeguato ricambio d’aria. In questo senso, vista l’impossibilità di ventilare adeguatamente dovuta al nostro stile di vita poco casalingo, viste le caratteristiche delle abitazioni contemporanee, viste tutte le sostanze che potremmo inalare, la ventilazione meccanica controllata risulta il sistema principe per garantirsi un ambiente salubre. Della ventilazione meccanica vale la pena parlare in un articolo dedicato.

Per tutte le ragioni dette avrai capito quanto importante e fondamentale sia affidarsi ad un professionista esperto in questi argomenti che tratti nel dettaglio la costruzione o la ristrutturazione della tua abitazione affinché il tuo edificio non si ammali e quindi nemmeno tu!

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