Ok si riparte! Ma come?
Quando ho saputo che avremmo riaperto e ho sentito il nostro beneamato premier citare il protocollo di sicurezza del 24 aprile ho provato un brivido; tipo l’uomo ragno a cui si alzano i peli delle braccia quando avverte un pericolo avete presente? Sapevo che un protocollo di sicurezza italiano può avere i tratti di un perfetto romanzo horror per cui mi sono armato di pazienza e me lo sono andato a leggere, si tratta in particolare del “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri edili“.
In realtà il protocollo per i cantieri deriva dal precedente e più generico del 14 marzo 2020 denominato “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro“
Il documento in realtà non è così contorto e nemmeno troppo prolisso ma ha un problema sostanziale, ossia tende a fare delle confusioni sui ruoli.
- Cosa è responsabilità del datore di lavoro?
- Cosa è responsabilità del coordinatore della sicurezza qualora nominato?
- Cosa è responsabilità del committente o del responsabile dei lavori qualora nominato?
- Cosa dice l’autorità sanitaria e cosa gli altri responsabili in ambito di sicurezza?
Chiariamo subito, io parlerò per quanto riguarda la mia figura, ossia quella del coordinatore per la sicurezza sperando di aiutare qualcuno che magari si trova ora o si troverà nei prossimi mesi a dover affrontare il problema.
INQUADRAMENTO GENERALE
Il coordinatore per la sicurezza ha l’onere di analizzare e risolvere i rischi interferenziali tra imprese differenti. Questo è il principio di base che sottende la normale redazione di un Piano di Sicurezza e Coordinamento e deve sottendere tutto il lavoro di adeguamento dello stesso all’emergenza Covid-19.
Partendo da questo presupposto occorre quindi analizzare questo nuovo rischio per capire che tipo dinamica si può generare tra imprese differenti.
RISCHI
Contagio diretto
Quel contagio che avviene per scambio di fluidi corporei sotto forma di aerosol o gocce di salive tra un soggetto infetto e uno non infetto. Quindi avviene quando due lavoratori stanno troppo vicini senza dispositivi di protezione adeguati.
Contagio indiretto
Quel contagio che avviene per uso promiscuo di attrezzature, mezzi, macchinari, utensili e servizi. Vale a dire che se un infetto tocca un oggetto con mani infette o ci starnutisce sopra, quell’oggetto diviene un pericolo per il lavoratore successivo. Dunque questo tipo di rischio si verifica in assenza di dispositivi che evitino la contaminazione ambientale e in assenza di sanificazione dell’ambiente stesso e di ciò che vi è contenuto
Morale della favola
Dobbiamo evitare il contagio diretto ed indiretto….APPLAUSI….ok….ma come?
MISURE GENERALI
Come forse non tutti sanno, le misure di sicurezza da privilegiare, posta l’impossibilità di eliminare il rischio alla radice (eliminare il virus), rimangono quelle di tipo collettivo. Solo in seconda battuta è valido pensare a misure di sicurezza di tipo individuale. E’ la famosa differenza tra uccidere il drago (eliminazione del rischio alla radice), rinchiuderlo in una gabbia (misura di sicurezza collettiva) o fornire il cavaliere di spada e armatura per combatterlo (misura di sicurezza individuale).